Note di regia
Zuppa di pietra prende spunto dall'omonima fiaba popolare, conosciuta in diverse culture, ed ormai molto nota, soprattutto dopo la versione di Anais Vaugelade per Babalibri. Il nostro lavoro arricchisce in maniera del tutto personale questa fiaba. Gli ingredienti che gli animali offrono per la buona riuscita della zuppa, non sono semplici ortaggi, ma storie. Una raccolta di favole intercalate, inserite una nell'altra, che si ispira alla celebre raccolta di apologhi di origine indiana “Kalilah e Dimna”. In attesa che la zuppa sia cotta, il lupo e la gallina si raccontano fiabe delle proprie tradizioni, mischiando culture e radici. Il lupo mette il sasso, porta con sé il peso di qualcosa che viene da lontano, di cui vuole forse sbarazzarsi, che fa paura, che non si riesce a pronunciare. La gallina ci mette le radici: rape, patate, carote, zenzero.... E mescolando gli ingredienti, scavalcando la paura del diverso, condividono esperienze, racconti e culture, la zuppa è pronta: il pregiudizio è superato, il sasso è tolto e forse non tornerà più.